Nel cuore pulsante dell’innovazione visiva, un nuovo linguaggio si sta affermando silenziosamente ma con forza: quello generato dall’intelligenza artificiale. Oggi, esploriamo come il Prompt Engineering applicato a MidJourney stia riscrivendo i codici estetici della fotografia di alta moda, trasformandola in un’arte ibrida che unisce immaginazione, tecnologia e stile.
Cos’è il Prompt Engineering?
Il Prompt Engineering è l’arte di dialogare con l’intelligenza artificiale attraverso parole chiave, descrizioni e comandi ben calibrati. In pratica, si tratta di scrivere prompt, ovvero istruzioni testuali che guidano l’output di sistemi AI come MidJourney. La qualità e la precisione di un prompt determinano il risultato visivo: una differenza che può passare da un’immagine generica a un’opera d’arte digitale.
MidJourney
MidJourney è una piattaforma AI specializzata nella generazione di immagini a partire da testo. Grazie alla sua potenza interpretativa, è in grado di dare vita a scenari complessi, ritratti surreali, texture materiche e ambientazioni ispirate al mondo della moda d’avanguardia. Bastano poche parole, ben calibrate, per evocare un universo visivo fatto di eleganza, contrasti cromatici, volumi scultorei e luci cinematografiche.
La moda è più di abiti e tessuti: è un linguaggio visivo che comunica identità, desideri, rotture e sogni collettivi. Attraverso l’uso di MidJourney, i prompt diventano una nuova forma di “styling testuale”: si sceglie lo stile (barocco, cyberpunk, minimale), si suggerisce l’atmosfera (drammatica, eterea, futuristica), si costruisce l’inquadratura, si gioca con luci e colori.
Quello che si crea con MidJourney non è una “foto nel senso classico”, ma una composizione visiva che simula e supera i confini della fotografia. Qui l’artista diventa architetto di mondi, stilista di luce, scenografo di pixel. Il Prompt Engineer è il nuovo regista del dettaglio, un visionario che orchestra concetti invece che cliccare sull’otturatore.
Nel futuro prossimo, potremmo vedere: Shooting di collezioni generate interamente in AI, senza modelle né location fisiche. Campagne ibride, in cui fotografie reali si fondono con immagini sintetiche per raccontare nuove narrazioni visive. Fashion designer che usano MidJourney per prototipare moodboard concettuali, ispirandosi a texture e silhouette impossibili da cucire… ma perfette da immaginare.
Fotografi di moda iconici
Sperimentare con MidJourney è come dipingere con il pensiero, ma per farlo davvero bene, è fondamentale conoscere prima la grammatica visiva della fotografia tradizionale.
Studiare i grandi maestri dell’obiettivo – da Irving Penn a Tim Walker – significa imparare la gestione della luce, la composizione, il ritmo delle forme e il potere evocativo dello sguardo.
Questi principi non scompaiono nell’arte generata dall’AI: al contrario, diventano essenziali per costruire prompt più consapevoli, più espressivi, più autentici.
In altre parole: più conosci la fotografia, più la tua immaginazione digitale può volare lontano.
Irving Penn
- Eleganza minimale, ritratti essenziali, sfondi neutri.
- Ideale per prompt che evocano sobrietà e raffinatezza senza tempo.

Richard Avedon
- Dinamismo, bianco e nero contrastato, espressività del corpo.
- Perfetto per prompt con modelli in movimento e luce netta.

Helmut Newton
- Erotismo elegante, moda noir, uso sapiente dell’ombra.
- Ottimo per prompt che richiamano un’estetica sensuale e cinematografica.

Peter Lindbergh
- Realismo emotivo, grana fotografica, ritratti femminili profondi.
- Usa riferimenti al suo stile per immagini grezze ma poetiche.
Tim Walker
- Surrealismo onirico, colori pastello, scenografie favolistiche.
- Ispirazione perfetta per prompt narrativi e fiabeschi.
Steven Meisel
- Alta moda sofisticata, editoriali drammatici, estetica mutevole.
- Ideale per moodboard complessi e fashion storytelling.
Ellen von Unwerth
- Femminilità giocosa, glamour anni ’80-’90, stile pop ed energico.
- Per prompt briosi, retrò e colorati.
Nick Knight
- Innovazione digitale, sperimentazione visiva, fusione tra moda e arte contemporanea.
- Ispirazione diretta per prompt futuristici o deformati digitalmente.
Questi fotografi rappresentano diverse scuole visive e approcci creativi. Puoi usare il loro stile come ispirazione implicita nei prompt per MidJourney.
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UN ESEMPIO PRATICO (ispirato a Tim Walker senza citarlo direttamente)
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Editorial fashion portrait in the style of 90s surrealism, high contrast lighting, dreamlike atmosphere, large flowing gown
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UNA TABELLA DI ISPIRAZIONE VISIVA PER IL PROMPT ENGINEERING:
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Irving Penn
Minimalismo elegante
clean, neutral background, refined, timeless, soft light
Richard Avedon
Bianco e nero dinamico
high contrast, expressive pose, dramatic, editorial lighting
Helmut Newton
Glamour sensuale e noir cinematic
bold shadows, sultry, provocative, vintage fashion
Peter Lindbergh
Realismo poetico
grainy texture, emotional, raw, natural light, authentic
Tim Walker
Surrealismo fiabesco
whimsical, pastel tones, oversized props, fantastical, dreamy
Steven Meisel
Editoriale drammatico
high fashion, intense expression, studio lighting, layered textures
Ellen von Unwerth
Femminilità pop e giocosa
vibrant, retro, fun, playful attitude, 90s aesthetic
Nick Knight
Avanguardia digitale
abstract, futuristic, distorted, high-tech, experimental lighting
Qui i risultati di alcuni prompt che ho ingegnerizzato per spingere Midjourney al massimo delle sue possibilità!
A high-fashion editorial portrait of a striking female model in a dramatic,
flowing couture gown. The image is set on a foggy Parisian rooftop at dawn,
with soft golden light breaking through the mist. The model stands tall,
her pose exuding confidence and grace, with the wind subtly lifting the fabric of her gown.
The composition is cinematic, reminiscent of Peter Lindbergh’s timeless black-and-white photography, with rich textures and deep contrasts. The model’s gaze is intense,
evoking mystery and sophistication.
The background features blurred silhouettes of classic Parisian architecture,
adding depth and elegance to the scene. The lighting is moody yet refined,
enhancing the sculptural beauty of the model’s features and the intricate details of the gown.
A sense of ethereal movement fills the image, making it an iconic, high-end fashion moment.

High-fashion editorial portrait, striking black and white photography,
dramatic chiaroscuro lighting, elegant dark-skinned model with voluminous afro hair,
sculpted cheekbones, glossy skin, graceful pose, minimal yet powerful composition,
soft focus on edges, cinematic depth, contrast between light and shadow,
inspired by Herb Ritts and Richard Avedon, timeless and sophisticated aesthetic,
subtle highlights on metallic accessories, moody and artistic atmosphere, fine art photography.

A high-fashion gothic studio portrait of a striking model with porcelain skin,
dressed in an intricate black lace couture gown with Victorian-inspired details.
Dramatic chiaroscuro lighting highlights the sharp facial features and the texture of the fabric. The model's expression is intense, with dark, smudged eyeliner and deep burgundy lips.
The background is a moody, textured dark gradient, enhancing the mysterious atmosphere.
A subtle fog effect adds depth, and the model’s posture is poised yet slightly ethereal,
evoking a timeless gothic elegance. Photographed in the style of Peter Lindbergh
with cinematic lighting and a rich, editorial finish.

A high-fashion gothic studio portrait of a striking model with porcelain skin,
dressed in an intricate black lace couture gown with Victorian-inspired details.
Dramatic chiaroscuro lighting highlights the sharp facial features and the texture of the fabric. The model's expression is intense, with dark, smudged eyeliner and deep burgundy lips.
The background is a moody, textured dark gradient, enhancing the mysterious atmosphere.
A subtle fog effect adds depth, and the model’s posture is poised yet slightly ethereal,
evoking a timeless gothic elegance. Photographed in the style of Peter Lindbergh
with cinematic lighting and a rich, editorial finish.

Nel mondo dell’intelligenza artificiale applicata alla moda, non esistono limiti rigidi né regole assolute. Ogni prompt è un invito a esplorare, ogni immagine generata è una finestra su un’estetica possibile.
Non temere di sbagliare: la bellezza del Prompt Engineering sta proprio nel processo di scoperta, nella libertà di provare, mescolare, reinventare.
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Nerd per passione e per professione da 30 anni, mi occupo di progettazione di ecosistemi software di alto livello come CTO e di docenze in ambito informatico. Mi potete contattare dal mio profilo linkedin a https://www.linkedin.com/in/andreatonin