Oggi mi sento particolarmente creativo e ho deciso di spingere Riffusion (https://www.riffusion.com/) al limite.
Di solito, insegno ai miei studenti – e lo ripeto spesso nei miei articoli – quanto sia fondamentale evitare il rumore nei prompt. Mescolare elementi incoerenti porta l’intelligenza artificiale a generare risultati ancora più caotici e privi di struttura. Ma questa volta voglio fare l’opposto: sfruttare il rumore per creare qualcosa di veramente originale.
L’idea? Prendere un testo rap/trap e costringere il modello FUZZ 0.8 a interpretarlo con un sound da opera classica. Il risultato – che potrete ascoltare alla fine di questo esperimento – è sorprendente, ma ha richiesto parecchie rifiniture manuali per far combaciare ogni elemento. Ammetto di aver avuto momenti di frustrazione in cui ho pensato di gettare la spugna, ma alla fine ho trovato la chiave giusta per trasformare questa “follia” in realtà.
Ecco il processo creativo:
1️⃣ Superare la noia del già sentito.
2️⃣ Mischiare un testo trap con una voce melodica. (Idea folle? Forse, ma proviamoci).
3️⃣ Definire il testo. L’opera non può diventare trap, ma forse il trap può avvicinarsi all’opera? (Qualcuno tra voi amanti dell’una o dell’altra potrebbe maledirmi per questa affermazione! 😜)
Dunque… testo trap? Meglio rap! Ha più ritmo. (Sì, lo so, sono un boomer.)
Tematica? Il blocco: un’ambientazione da film anni ’80, con polizia, vetri rotti, sparatorie, alcol e passione che si intrecciano.
Ora è il momento di mettere ordine nelle idee. Usiamo ChatGPT per inserire un tocco di poesia – perché no? Non dobbiamo certo scrivere in modo sciatto. Anzi, voglio qualcosa di memorabile, quasi onomatopeico e fumettistico. Crash, boom, bla-bla suonano bene.
Aggiungiamo qualche urlo, qualche stacco netto. Mi piace. Si parte. 🚀
TITOLO
Vetri Rotti
PROMPT
Sound: opera classic, voce femminile
PROMPT LYRIC
AAAAAA
Si uniscon le ombre in danza d’amore,
senti l’odore, potente e feroce,
brucia la notte, il freddo universo,
pipistrelli che volano in senso inverso!
"Vieni a me… Vieni a me…"
BOOM! BEAT ESPLODE! SUONO PROFONDO (x2), SINTETICO, CATTIVO
[Flow serrato, ritmo pesante, beat spacca-timpani]
Crash! Vetri esplosi nel blocco,
click-clack! Il fato mi punta addosso,
ratatatà! Le notti che corrono,
tra il cemento e le ombre che tornano!
Vi-Vi-Vi-Vieni a me, vieni a me, follia!
Unisciti a me, al mio corpo in balia,
del rituale mistico che tutto avvolge,
candele che ardono mentre la luna risorge!
[Rime fitte, giochi sonori, tensione crescente]
"GGGRAAAHHH!"
Baci che bruciano, spine nel cuore,
parole che danzano come vapori,
preghiere di cera che sciolgono il buio,
fuoco che sorge, sussurri nel flusso!
[Chorus: ritorna la tensione]
Crash! Vetri esplosi nel blocco,
click-clack! Il fato mi punta addosso,
ratatatà! Le notti che corrono,
tra il cemento e le ombre che tornano!
[Bridge: il ritmo rallenta, tensione che cresce, voce maschile]
Boom! Soli nel fumo, persi nel vuoto,
glug-glug! L’aria che vibra nel vuoto,
bla-bla! Voci che squarciano il tempo,
CRASH! Il cuore che sfonda il cemento!
[Verse: parole come fiamme]
Possano i corpi fondersi insieme,
false primavere nate da vene,
prima che il sole ci veda e svanisca,
lasciando nel vento soltanto la scia!
"WOOORGGHH!"...passa...
"nglenglenglenglelele"
Ed ecco il rintocco del tempo che passa,
ombre svanite, memorie che graffian’nian,
resta la cruda realtà che ci abbraccia,
due solitudini… non fanno una fiamma!
[Chorus: ultima ripetizione, più intensa]
Vetri esplosi nel blocco,
click-clack! Il fato mi punta addosso,
ratatatà! Le notti che corrono,
tra il cemento e le ombre che tornano!
[Break]
Shhhhhhhhhhhhhhhhhh… sento un profumo,
tra notti cupe e passi di uno,
un fiore cresce, tra il bene e il male,
"WRAAAAHH!" L’amore non può collassare!
[Outro: voce profonda, il beat rallenta ma pulsa ancora, duetto, URLO FINALE]
Boom! Batte ‘sto cuore che scassa,
skrrt! Scivolo via tra la sabbia,
drum! La vita mi suona la traccia,
tic-tac! Il tempo non aspetta, AH!
"RRRRAGHHH!"
Una composizione che oscilla tra il lirismo poetico e la brutalità della strada, alternando immagini di caos urbano, tensione e misticismo. Mi immagino una performance dal vivo, mescola a bassi pesanti e sintetizzatori con la voce che attraversa registri drammatici, creando qualcosa di mai sentito prima.
L’intero testo ruota attorno a una realtà dura e spietata: il blocco, la città notturna, un ambiente fatto di polizia, vetri rotti, sparatorie, alcol e tensione. È il ritratto di un mondo ostile, dove tutto si muove veloce, in un continuo gioco tra fato e sopravvivenza. Ma in questa cornice ruvida si insinua qualcosa di diverso: una dimensione più mistica e sensuale, fatta di rituali, simboli e richiami poetici.
Ci sono immagini che sembrano visioni oniriche, quasi da incubo, come “Si uniscon le ombre in danza d’amore” o “Preghiere di cera che sciolgono il buio”. Qui la realtà del blocco diventa un luogo di metamorfosi, dove il pericolo si fonde con il desiderio, e la violenza con la ricerca di qualcosa di più grande.
E poi c’è il tempo, che nel testo sembra scorrere in modo irregolare: a volte frenetico, a volte sospeso, come nel verso finale “Tic-tac! Il tempo non aspetta, AH!”, che chiude il pezzo come un orologio che segna un destino inevitabile.
L’alternanza
Il modo in cui il testo è costruito segue esattamente questa tensione tra mondi opposti. L’alternanza tra parti liriche e sezioni più serrate è il cuore della sua potenza espressiva: Momenti melodici: sono quelli più evocativi, quasi cinematografici. Qui la voce si alza, la tensione cresce, le immagini si fanno più simboliche. Frasi come “Vieni a me… Vieni a me…” sembrano parte di un’aria d’opera, creando un senso di mistero e attrazione. Sezioni rap/trap (ritmo serrato, beat pesante): qui il testo cambia radicalmente, diventa tagliente, fatto di onomatopee, immagini crude, rime rapide. Frasi come “Crash! Vetri esplosi nel blocco” o “Click-clack! Il fato mi punta addosso” danno un senso di azione immediata, come se la scena si svolgesse davanti agli occhi dell’ascoltatore. I momenti di stacco e urla: le esclamazioni, gli urli improvvisi (“WRAAAAHH!”, “BOOM!”) spezzano il ritmo e danno un effetto teatrale, come se il testo fosse una rappresentazione, una sorta di opera moderna in cui ogni suono ha un suo ruolo preciso. Il crescendo e il finale: dopo un’alternanza tra tensione e respiro, il testo si chiude in modo quasi apocalittico, con una serie di immagini che sembrano un colpo di scena: “Boom! Batte ‘sto cuore che scassa, skrrt! Scivolo via tra la sabbia”. È un finale aperto, che lascia la sensazione di qualcosa che continua, che non si chiude mai davvero.
Perché funziona?
Perché più che un semplice brano musicale è una performance da teatro!
Ci serve una cover
Fammi pensare… dove l’ho gia “vista”… forse in un prompt di Midjourney che ho scritto qualche settimana fa… trovata!

Mi piace, skizzata al punto giusto… so… listen it!
Grazie per aver seguito questo viaggio tra rap, trap e opera! 🎭🔥 So che è stato un vero delirio creativo, ma spero vi sia piaciuto tanto quanto mi sono divertito a realizzarlo. Se vi ha sorpreso, scioccato o anche solo fatto sorridere, allora missione compiuta! 😆🙏
Alla prossima follia musicale! 🚀🎶
Ah dimenticavo… se vi è piaciuto collegatevi al mio linkedin!
Nerd per passione e per professione da 30 anni, mi occupo di progettazione di ecosistemi software di alto livello come CTO e di docenze in ambito informatico. Mi potete contattare dal mio profilo linkedin a https://www.linkedin.com/in/andreatonin